Ricostruzione chirurgica della caviglia

Di Matt Kraemer PT, DPT, ATC, CSCS

Introduzione

Un fondista 31enne (triatleta/maratoneta) veniva trattato nel periodo post-operatorio alla ricostruzione del legamento talofibulare anteriore (LTA), del legamento calcaneo-fibulare, della riparazione del muscolo peroneo breve, dell’articolazione talocrurale anteriore e alla rimozione del corpo libero dalla doccia mediale.

Obiettivi

  • Creare un protocollo riabilitativo a carico diminuito in seguito alla correzione chirurgica
  • Sviluppare un progressivo ritorno all’attività;
  • Mantenere la forma fisica e la funzione durante la riabilitazione.

Storia / Progressione

  1. Piano e considerazioni
    • Immobilizzazione durata tre settimane;
    • Tre settimane dopo l’operazione il paziente iniziò un programma di deambulazione con il tappeto antigravitazionale Alter-G® al 60% del peso corporeo (PC), alla velocità di 1,5 miglia all’ora e nessuna pendenza;
    • I criteri del protocollo inclusero: il carico sugli arti inferiori, l’appoggio costante sul tallone, fase di carico, e l’applicazione bilaterale di un’ortesi per evitare spostamenti laterali o cessazione anticipata di qualsiasi fase;
    • Inoltre al paziente veniva richiesto che la sua scala di dolore non superasse 2 (secondo la scala da 0-10) con assenza dei sintomi segnalati;
    • Il programma durò 10 settimane;
  2. Progressione
Settimana (dopo l’intevento)Programma con Treadmill Alter-G®VelocitàTempoFrequenza
Quattro (4) Inizio cammino a 60% PC 1.5 miglia/ora 15 min. 3 giorni alla settimana
Cinque (5) Cammino a 60% PC + andatura invariata, dolore simmetrico sotto 2/10 2.5 - 3.0 miglia/ora 20 min. 3 giorni alla settimana
Sei (6) inizio Cammino a 90% PC 3.0 miglia/ora 20 min. 3 giorni alla settimana
Sei (6) fine Corsa a 70% PC 4.5 miglia/ora 20 min.
Sette (7) Corsa a 90% PC con allenamento intervallato 6.0 miglia/ora / 8.0 miglia/ora 30 min. 7
Otto (8) Corsa a 100% PC a richiesta 30 min. 7

Risultati

Durante la prima settimana (4 settimane dopo l’intervento), la frequenza e la durata furono 15 minuti per 3 giorni alla settimana.
La seconda settimana (5 settimane dopo l’intervento) il volume di allenamento e la velocità furono aumentati a 20 minuti a 2,5-3,0 miglia/ora; la frequenza rimase sempre di 3 giorni alla settimana.

Dopo la conferma che tutte le fasi di andatura restavano invariate e che i dolori simmetrici segnalati erano inferiori a 2/10, il PC fu aumentato del 5%.

A partire dalla terza settimana (6 settimane dopo l’intervento), la deambulazione del paziente fu di 3,0 miglia/ora e al 90% PC per 20 minuti.
Il peso corporeo del paziente fu ridotto fino al 70% e la velocità fu aumentata fino a 4,5 miglia/ora per iniziare a praticare l’andatura di corsa.
Per raggiungere la corsa il PC fu ridotto fino al 70% e l’atleta ebbe il permesso di correre con questo ritmo per 20 minuti senza generare aumento dei sintomi di dolore.
Il paziente raggiunse con successo e mantenne l’andatura normale della corsa a questo livello e il PC fu incrementato al 90% per la terza sessione di allenamento della settimana.
I suoi sintomi non aumentarono e il dolore restava inferiore a 2/10.

Durante la quarta settimana di allenamento (7 settimane dopo l’intervento), al paziente fu permesso di modificare la velocità e aumentare lo sforzo mantenendolo a livelli tollerabili.

Risultati (seguenti)

Il paziente aumentò la velocità fino a 6,0 miglia/ora al 90% il PC e completò gli intervalli con periodi di 2 minuti a 8,0 miglia/ora al 70% PC nel tentativo di aumentare il reclutamento delle unità motorie e della frequenza di appoggio.
A questo punto egli lavorò su aspetti specifici dell’andatura e della forma per raggiungere un appoggio più efficiente e sicuro del piede; era ormai in grado di tollerare allenamento intervallato per 20-30 minuti senza aumenti di dolore o qualsiasi osservabile modifica nei meccanismi dell’andatura.
Il protocollo d’allenamento intervallato fu completato tre volte senza alcun risultato negativo.

Alla quinta settimana di allenamento (8 settimane dopo l’intervento), il paziente correva al pieno peso corporeo in maniera indipendente, senza alcuna assistenza, dolori riferiti o deviazioni nella sua andatura.
La sua resistenza cardiovascolare e muscolare gli permisero di correre per 30 minuti senza alcun problema.
Il Treadmill Antigravitazionale Alter-G® fu di seguito integrato nel suo programma di allenamento al fine di aumentare il volume e la velocità totali durante la ripresa dell’attività agonistica.

Quattro mesi dopo l’intervento il paziente era in grado di allenarsi e competere a livello agonistico.

Alter-G®